Mastopessi 2018-04-03T14:05:18+02:00

Mastopessi

Mastopessi
(sollevamento del seno)

Anestesia
Generale 2 – 3 ore

Durata Degenza
1 giorno

Ritorno al sociale
2 settimane

Questa procedura permette il rimodellamento e il sollevamento della mammella senza riduzione o aumento di volume. L’operazione prevede uno spostamento dell’areola in una posizione più alta, eliminando il tessuto cutaneo in eccesso  con un aumento della consistenza della mammella.
La mastopessi non comporta un aumento di dimensione delle mammelle; qualora fosse richiesto un aumento di volume l’intervento potrà essere combinato con l’inserimento di protesi mammarie.

L’operazione viene effettuata in anestesia generale. Disegni e misurazioni sono parti integranti ed essenziali in preparazione all’intervento e si eseguono prima dell’anestesia a paziente in posizione eretta. Durante le visite preoperatorie si discute della tecnica da utilizzare (ad ogni paziente la giusta tecnica in base alle caratteristiche fisiche ed aspettative personali).
L’operazione consiste nella rimozione di parte della cute della mammella, uno spostamento verso l’alto dell’areola-capezzolo e in un rimodellamento dei rimanenti tessuti in una configurazione più alta per ottenere così una maggiore consistenza. Se è necessario utilizzare delle protesi, esse vengono inserite a questo punto.
Secondo le necessità del rimodellamento e la tecnica impiegata si può avere solo una cicatrice periareolare oppure in associazione una cicatrice verticale o, se necessario, anche una cicatrice nel solco sottomammario. Non vi sono cicatrici al di sopra dell’areola nel quadrante superiore della mammella.
Generalmente vengono applicati i drenaggi per evitare una raccolta siero-ematica all’interno della mammella.

Sono necessari alcuni esami di laboratorio, un elettrocardiogramma e una ecografia mammaria. Bisogna evitare di prendere aspirina o antinfiammatori  per 2 settimane prima dell’ l’intervento poiché si riduce la capacità di coagulazione del sangue (con il rischio di qualche complicanza). Alle pazienti che assumono contraccettivi orali si consiglia di interrompere l’assunzione di tali farmaci un mese prima dell’intervento.

Di solito, in accordo con l’anestesista, la degenza viene proglungata solo in caso di qualche complicanza come febbre o ematoma. Il post operatorio, invece, è caratterizzato da:
Dolore. Raramente è intenso, più comunemente è rappresentato da senso di fastidio. Comunque, prescrivo analgesici, da assumere se necessario.
Edema (gonfiore). È presente in modesto grado; inizia a diminuire il terzo e quarto giorno dopo l’intervento e può persistere per settimane o anche mesi.
Dopo l’intervento la paziente deve indossare notte e giorno per 3 mesi un reggiseno confortevole del tipo utilizzato per attività sportiva.

La paziente eseguirà una copertura antibiotica anche a domicilio e la prima medicazione si effettuerà per rimuovere i drenaggi. La prima visita di controllo dipende dai drenaggi. In genere vengono rimosso quando sono siero-ematici e sotto i 50 cc nelle 24 ore. Dopo 7 giorni si controllano le ferite chirurgiche e si esegue un controllo generale. Essendo le suture riassorbibili non sarà necessario rimuovere i punti. I successi controlli sono fissati dopo 30 giorni, 90 giorni e a sei mesi dall’intervento.

Le complicanze sono generalmente rare e rispondono con prontezza a un trattamento appropriato senza compromettere il risultato finale dell’operazione.
Sanguinamento. Se si verifica sanguinamento, il sangue può accumularsi nella mammella e sarà quindi necessario riaprire una delle ferite al fine di rimuovere il sangue accumulato e prevenire ulteriori sanguinamenti.
Infezioni. Queste si verificano molto raramente e generalmente rispondono prontamente al trattamento antibiotico.
Perdita di sensibilità del capezzolo. Questa generalmente è temporanea ed è previsto che la sensibilità si riacquisti quasi completamente con il tempo. In rare occasioni essa può essere permanente.
Perdita di un capezzolo. La perdita parziale o totale di un capezzolo è estremamente rara, ma è riportato qualche caso nella letteratura medica. Qualora dovesse accadere, può essere eseguito in un tempo successivo un intervento ricostruttivo con risultati soddisfacenti.
Asimmetrie. Esse possono essere riscontrate nella forma, dimensioni o posizione dell’areola. In genere sono di modesta entità e possono essere corrette agevolmente in anestesia locale non prima di sei mesi dall’intervento.
Occasionalmente può essere necessario una revisione di qualche cicatrice al fine di ottenere un risultato estetico ottimale. La revisione è un intervento minore e può essere eseguita in anestesia locale dopo sei mesi almeno.

Le attività lavorative e sociali saranno abbastanza limitate per la prima settimana dopo l’intervento. Se l’attività lavorativa richiede un sollevamento di pesi o comunque lavori faticosi, potrà essere necessario un periodo di riposo più prolungato. In generale è bene che le pazienti che si sottopongono a mastoplastica riduttiva non cerchino di allattare dopo essere state operate. L’allattamento comunque, provoca un ingrossamento della mammella che vanificherà il risultato dell’operazione. In alcuni casi l’allattamento sarà impossibile per la rimozione di gran parte delle ghiandole.
Potranno essere riprese le attività sportive dopo 3-6 settimane a seconda della intensità dello sforzo.
La guida dell’ automobile, le normali attività, le faccende domestiche e l’attività sessuale potranno essere riprese dopo 1 settimana.

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